Ricca di sali minerali e di vitamine di gruppo A, B e C.
Semplice barbabietola già cotta al forno.
Verdura antichissima, l'utilizzo a scopo alimentare della barbabietola risale a tempi antichissimi, tanto che se ne hanno notizie addirittura in un papiro babilonese.
Il vero basilico ligure si riconoscce da un profumo intenso e caratteristico in cui l'aroma di menta deve essere quasi completamente assente.
L'agrume meno conosciuto nel panorama agrumicolo italiano.
Verdura dai prezzi sempre molto bassi, contorno ideale per mille ricette.
Più raffinate rispetto alle bietole coste.
I colori in natura sono il rosso, il giallo, l’arancio e il rosa.
Verdura dai mille usi.
Semplicemente più buono, più sano e più nutriente del classico cavolfiore.
Questa specialità orticola ha una particolarità: cresce quando l'orto solitamente sta per andare in letargo: si raccoglie infatti nel periodo delle gelate!
Detto anche 'broccolo cimoso' o 'cimone', può essere definito il giusto mix tra bellezza estetica e gusto dolce .
Tenero anche durante i mesi estivi.
Carciofi già puliti, pronti per l'uso.
Forma compatta, punte ben chiuse, foglie consistenti, carnose, di un bel colore intenso, gambo sodo al tatto e senza tumefazioni: queste sono le caratteristiche della mammola.
Conosciuto anche come "violetto spinoso di Albenga" è caratteristico per la consistenza delle foglie interne eccezionalmente tenere, croccanti e dolci.
Si distingue dai classici carciofi, non solo per l'aspetto estetico, ma anche per le caratteristiche organolettiche quali la limitata astringenza, il sapore gradevole, frutto di un'equilibrata sintesi...
Si consuma prevalentemente cotto, in pentola a pressione, fritto o lessato ma anche crudo tagliato a listarelle sottili in pinzimonio.
Dallo spiccato sapore dolce-amarognolo e dalle foglie interne molto tenere, il carcfiofo Terom è anche ottimo per essere mangiato in pinzimonio.
Tutti i cardi si mangiano cotti, ma il cardo gobbo di Nizza Monferrato è ancora più buono crudo; è ingrediente fondamentale di uno dei piatti simbolo della gastronomia piemontese; la bagna cauda.